La Confartigianato critica il nuovo meccanismo per prestazioni di servizi a PA o a clienti con partita iva

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10/02/2015

La Confartigianato di Imperia esprime la propria contrarietà in merito alle complicazioni e agli oneri per gli imprenditori relativi allo split payment. Si tratta del nuovo meccanismo, varato con la Legge di stabilità 2015, in base al quale, da gennaio, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate dalle imprese nei confronti di enti pubblici, le Pubbliche amministrazioni verseranno l’Iva direttamente all’erario. In questo modo, gli imprenditori fornitori di beni e servizi alla Pubblica Amministrazione si troveranno in una posizione creditoria. Lo stesso discorso vale per chi lavorerà con clienti in possesso di Partita Iva.

Come se non bastasse, si ampliano le ipotesi di applicazione del reverse charge, sistema di inversione contabile che, derogando alla disciplina generale sull’Iva, trasferisce gli obblighi di assolvimento dell’imposta dal cedente all’acquirente.

“I due meccanismi – ha denunciato il Presidente Vicario della Confartigianato di Imperia Mario Tiberti – fanno aumentare in modo esponenziale i crediti Iva degli imprenditori e peggiorano la situazione finanziaria, già precaria, delle imprese che operano con la Pubblica Amministrazione o che lavorano nei settori dell’edilizia, dell’impiantistica, dei servizi di pulizia e della distribuzione organizzata”.

Secondo la Confartigianato, che a livello nazionale sollecita un immediato intervento del Governo e del Parlamento, in un momento di forti tensioni per la liquidità delle imprese far generare crediti d’imposta non appare la strada migliore per sostenere il tessuto produttivo. La sacrosanta battaglia contro le frodi fiscali e l’evasione dell’Iva non deve colpire le imprese oneste.